Al motto “Race to Inspire” si tinge di rosa la partnership tra Lamborghini Squadra Corse e Iron Lynx per le competizioni GT
Sant’Agata Bolognese, 6 marzo 2023 - Il loro motto è “Women driven by dreams”. La missione, a bordo di una Lamborghini Huracán GT3 EVO2 numero #83 – color magenta come le tute da gara che le fanno spiccare nel paddock – è “Race to inspire”. Il loro nome: Iron Dames.
Nate nel 2018 dalla volontà di Deborah Mayer – imprenditrice, pilota e presidente della Women in Motorsport Commission (WIM) della FIA – Iron Dames è un progetto con l’obiettivo di supportare le donne nel mondo del motorsport a tutti i livelli, tra cui pilotesse, meccanici, ingegneri e manager. Quattro campionesse dalla volontà affilata: «Abbiamo dimostrato di poter vincere contro tutti» dicono all’unisono, «siamo forti e siamo combattenti. E pian piano, stiamo cambiando la mentalità di questo sport».
Dalla più giovane, Doriane Pin (19), alla più esperta, Rahel Frey (36), condividono un’unica visione: «Indossiamo una tuta rosa, è vero, ma quando mettiamo il casco, siamo piloti che vogliono vincere. E nulla più».
Iron Dames è un progetto di Iron Lynx, la scuderia italiana scelta da Lamborghini Squadra Corse come team di riferimento nell’IMSA Endurance Cup 2023, che a partire dal 2024 parteciperà come team ufficiale al WEC con la Lamborghini LMDh. Una partnership annunciata lo scorso novembre per unire le forze sia nelle gare GT3 sia nelle competizioni LMDh, in Europa e negli Stati Uniti: «Sin da quando abbiamo annunciato l’intenzione di correre nella categoria LMDh ci è stato chiaro che Iron Lynx fosse il partner giusto – ha dichiarato Stephan Winkelmann, Chairman & CEO di Automobili Lamborghini –. Nel corso degli anni Iron Lynx ha dimostrato di essere un’entità veloce, forte e di successo. Proprio come il dipartimento motorsport Lamborghini».
Forte. Veloce. E Rivoluzionaria. Abbracciata da Lamborghini per spingere il mondo delle corse oltre i limiti e gli steccati di genere. «Il progetto Iron Dames è fatto da donne motivate dai sogni, con forte passione e motivazione – ha dichiarato Deborah Mayer, Chairwoman di DC Racing Solutions e Fondatrice del progetto Iron Dames –. Corriamo per ispirare le donne a seguire i propri sogni e fare il primo passo nel motorsport, perché come abbiamo dimostrato, tutto è davvero possibile».
Gareggiando faccia a faccia coi colleghi uomini, dopo il debutto dello scorso gennaio a Daytona a bordo della Huracán GT3 EVO2 numero #83, il mese di marzo vedrà le Iron Dames impegnate nell’IMSA Endurance Cup a Sebring per la seconda tappa del campionato dopo Daytona.
Quattro donne: Rahel Frey, Michelle Gatting, Sarah Bovy e Doriane Pin. A scambiarsi di posto nell’abitacolo di un’auto nelle lunghissime ore che caratterizzano le gare di resistenza: «Siamo come sorelle nate da madri diverse» dicono, per sottolineare l’armonia del team.
Rahel Frey ha 36 anni ed è stata la prima donna ad aggiudicarsi una gara di Formula 3, in Germania. Pilota professionista dal 2011, è considerata tra le più forti in circolazione: 71 podi, 19 vittorie, 7 pole position e 22 primati per il giro più veloce. «Una lavoratrice silenziosa» si autodefinisce, impegnata a usare i 20 anni di esperienza «per far crescere il ruolo delle donne nel motorsport». Non solo pilota ma anche project manager delle Iron Dames, delle quali cura la crescita, il programma di allenamento fisico e mentale e i test: «Nel mondo delle corse non amo pensare in termini di dualismo “uomo-donna”: saliamo in macchina e vogliamo essere le più veloci, proprio come gli altri», argomenta Frey.
Michelle Gatting è nata in Danimarca 29 anni fa e già conta un ricco palmares sia nei kart che nelle monoposto: per lei in carriera 14 vittorie, 61 podi e 8 pole position. È un’amante di casa sua, dove torna appena può per passeggiare nella natura col suo cane Lasso. E una saetta “orgogliosa e testarda” (sono parole sue) in pista: «Dai miei inizi le cose son cambiate: ora cammino nel paddock, saluto i miei avversari uomini e percepisco il loro rispetto. Abbiamo provato di saper vincere».
Sarah Bovy è nata in Belgio 33 anni fa, ama il cibo fino a definirsi una “gourmand” e in pista si lascia ispirare dai grandi piloti. «A tredici anni ero già su un go-kart e a mio padre dissi, mentre tornavamo a casa: un giorno diventerò un pilota». Una passione per le corse totale e viscerale: «Di questo ambiente amo tutto: l’odore, il rumore, la strategia. E soprattutto, adoro la battaglia». Campionessa Touring Car nel 2013 e prima donna sul podio di una World Series, è alla sua terza stagione con le Iron Dames: «Un lato negativo di essere donna in pista? Il fatto che certi colleghi, quando sono in fase di sorpasso, ci vanno giù pesante con le manovre. Credo che per alcuni, essere battuti da una donna rappresenti ancora una ferita all’ego».
Doriane Pin invece è la promessa: francese, 19 anni e molte volte sul podio della GT3 Michelin Le Mans cup. Su 30 gare in carriera: 6 vittorie, 12 podi e 4 pole positions. «Ho iniziato a nove anni grazie a papà: nel 2019, ero già campionessa in Francia», racconta. Ama passare il tempo libero suonando il pianoforte e dedicandosi alla bicicletta e al tennis. «I valori importanti della mia vita? Credere in me stessa, imparare sempre, e godermi ogni istante».
Quattro donne. Quattro storie. Una sola voce: «Uomini e donne possono gareggiare faccia a faccia nelle stesse competizioni».