Salta al contenuto

Lamborghini World Finals: a Misano i campioni 2025 sono Eriksson e Formal

DATA DI RILASCIO: 09 nov 2025   |   Sant’Agata Bolognese/Misano Adriatico

Il binomio del Wayne Taylor Racing a segno nella Pro, nelle altre classi successi di Abkhazava-Orudzhev (Pro-Am), Ciglia-Perolini (Am) e Ojjeh (Lamborghini Cup)

Sant’Agata Bolognese/Misano Adriatico, 9 novembre 2025 – Davanti a 10.000 spettatori accorsi nella sola giornata di domenica, Hampus Eriksson e Danny Formal si sono laureati a Misano campioni delle Lamborghini World Finals 2025. Il binomio del Wayne Taylor Racing ha conquistato il titolo Pro grazie ad un quinto posto e alla vittoria messa a segno nella seconda e conclusiva gara del weekend, riportando al successo il team americano dopo otto anni (l'ultima affermazione risaliva al 2017).

Nella Pro-Am il successo è andato all'equipaggio ART-Line formato da Shota Abkhazava e Egor Orudzhev, quest'ultimo campione Pro 2024 a Jerez de la Frontera. Secondo titolo anche per Abkhazava, che nel 2023 si era imposto a Vallelunga nella Lamborghini Cup.

Un fine settimana perfetto per Massimo Ciglia e Pietro Perolini, che dopo avere conquistato il titolo europeo della classe Am hanno concesso il bis nelle Lamborghini World Finals, centrando con i colori dell'Oregon Team due vittorie su due e portando a casa tutto. Stesso discorso per Karim Ojjeh (Rexal Villorba Corse), che ha raddoppiato il titolo continentale andando a segno nella Lamborghini Cup.

PRO/PRO-AM

Al pronti-via Danny Formal si invola al comando dalla pole. Will Bamber guadagna subito due posizioni e sfila secondo davanti a Paul Levet e Enzo Geraci. Nella Pro-Am va davanti Luca Segù, decimo assoluto. Secondo, ma più distanziato, Miloš Pavlović. Tutto rimane invariato fino ai pit-stop. Dopo le soste al comando, con la vettura della TR3 Racing, risale Elias de la Torre, che dopo avere dato il cambio a Bamber riesce a resistere agli attacchi di Hampus Eriksson, il quale è subentrato a Formal. Terzo è Adam Putera, che nel frattempo ha preso il posto di Levet. Egor Orudzhev prende invece il comando della Pro-Am davanti a Frederik Schandorff. A 11 minuti dallo scadere del tempo entra in pista la safety car per consentire di rimuovere da una posizione pericolosa la Lamborghini Huracán Super Trofeo EVO2 di Guido Luchetti, rimasta ferma lungo il tracciato. Si riparte, con le prime posizioni assolute che rimangono immutate. Cambio di guardia invece nella Pro-Am, con Schandorff che supera Orudzhev e si porta in testa, mentre Chris Van der Drift occupa il terzo posto. Ma è la lotta a tre per il primato tra de la Torre, Eriksson e Putera, tutti raccolti in meno di nove decimi, a tenere alta l'attenzione nei due giri conclusivi. Ed è proprio nella tornata finale che Putera riesce ad avere la meglio, balzando davanti a de la Torre e tagliando per primo il traguardo, ma dopo un contatto con lo stesso Eriksson che precipita inesorabilmente settimo. Un contatto che costa al pilota malese del team VSR cinque secondi di penalità che lo fanno retrocedere secondo. La vittoria va quindi a Bamber-de la Torre, mentre Geraci e Josef Knopp concludono terzi. Nella Pro-Am il successo va all'equipaggio della ART-Line formato da Orudzhev e Shota Abkhazava. Secondo posto di Van der Drift e Todd Kingsford davanti al duo Georgi Dimitrov-Stéphane Guerin.

Invariate al via di Gara 2 le prime tre posizioni della griglia, con Frederik Schandorff che sfila primo seguito da Brendon Leitch e Egor Orudzhev, mentre Patrik Fraboni supera Georgi Dimitrov e risale quarto, nonché primo della classe Pro. Ma una carambola in cui rimangono coinvolti Josef Knopp e Changwoo Lee rende immediatamente necessario l'intervento della safety car. Un solo giro di neutralizzazione e si riparte. Davanti a tutti si conferma Schandorff. Più indietro Jonathan Cecotto e Benedetto Strignano (quinto e sesto assoluto) occupano la seconda e terza posizione della Pro. Adam Putera finisce in testacoda, protagonista di un contatto con Anthony Pretorius, e in seguito viene penalizzato di cinque secondi per track limits. Prima delle soste Cecotto supera Fraboni e si porta al comando nella propria classe. Dopo i cambi Adrian Lewandowski, subentrato a Schandorff, si conferma in testa con dieci secondi di vantaggio nei confronti di Gavin Huang, leader della Pro dopo avere preso il posto di Cecotto, a sua volta seguito da Danny Formal; il pilota costaricano del Wayne Taylor Racing riesce a cancellare il gap che lo separa da Lewandowski e si porta primo assoluto, andando a vincere e conquistando il titolo assieme a Eriksson. A Lewandowski (secondo) va il successo nella Pro-Am in cui Shota Abkhazava centra il secondo posto, laureandosi assieme a Egor Orudzhev campione. Terzo assoluto e secondo della Pro, Benedetto Strignano.

Danny Formal (campione Pro / Wayne Taylor Racing): "Sono davvero al settimo cielo. Sabato è stata una giornata difficile per noi, dal punto di vista mentale, fisico ed emotivo. Eppure abbiamo avuto una vettura molto competitiva durante tutto il fine settimana e questa è la prova che il team ha lavorato in maniera speciale. Oggi Hampus ha fatto inoltre un lavoro eccezionale durante il suo primo stint e tutto è andato alla perfezione".

Hampus Eriksson (campione Pro / Wayne Taylor Racing): "Questa vittoria per noi significa tutto. Lo scorso anno avevamo concluso a pari punti con i vincitori. Vincere con un nuovo team e un nuovo compagno di squadra è stato fantastico. Ieri le cose non sono andate bene, essendo stato messo fuori dai giochi mentre lottavo per la prima posizione. Oggi siamo tornati per finire primi e abbiamo dimostrato definitivamente tutto il nostro potenziale e quello del Wayne Taylor Racing".

Shota Abkhazava (campione Pro-Am / ART-Line): "Sono molto felice, perché puntavamo a regalare alla squadra un altro titolo. Per noi è il terzo conquistato nelle World Finals e rappresenta un traguardo importante".

Egor Orudzhev (campione Pro-Am / ART-Line): "Non ho ancora realizzato del tutto ciò che è successo, ma è fantastico essere di nuovo qui come vincitore delle World Finals. Un grande risultato per il team ART-Line, che ha portato a casa tre titoli consecutivi, dopo la vittoria di Shota nel 2023 e la mia dello scorso anno".

AM/LAMBORGHINI CUP

Subito problemi in Gara 1 per il poleman Stéphane Tribaudini, costretto a mettersi di lato prima del via. Ne approfitta Pietro Perolini, che dalla prima fila si porta al comando seguito da Paolo Biglieri e Donovan Privitelio, quest'ultimo leader della Lamborghini Cup. Nella stessa classe Karim Ojjeh si porta secondo, risalendo settimo assoluto. Intanto Perolini allunga il passo, portando a oltre sette secondi il suo vantaggio nei confronti di Biglieri. A 20 minuti e 58 secondi dal termine il pilota dell'Oregon Team effettua il suo pit-stop, lasciando il volante a Massimo Ciglia che torna in pista sempre primo. Dietro di lui si conferma Biglieri, mentre Luciano Privitelio (salito in macchina al posto del figlio Donovan) scivola progressivamente dietro e nelle battute conclusive viene anche superato da Ojjeh, il quale diventa leader della Lamborghini Cup per rimanerci fino al traguardo, con Holger Harmsen che chiude terzo. La vittoria assoluta e di classe Am va a Perolini e Ciglia. Appena dietro Biglieri; più distanziato e terzo il canadese Dean Neuls.

Al via di Gara 2 è Stéphane Lemeret a guidare il plotone dalla pole, prendendo subito un buon margine di vantaggio nei confronti di Paolo Biglieri, a sua volta tallonato da Massimo Ciglia. Ottavo e primo della Lamborghini Cup si conferma Karim Ojjeh, più veloce nella propria classe al termine delle qualifiche, alle prese con Rocky Bolduc. Al secondo giro Gabriel Holguin vola fuori pista, coinvolgendo anche l'incolpevole Philip Tang e chiamando in causa la safety car. Alla ripartenza Lemeret sfila sempre davanti, mentre Ojjeh consolida il suo primato nella Lamborghini Cup. All'apertura della finestra dei pit-stop Ciglia è tra i primi a effettuare la sosta, lasciando la propria vettura a Pietro Perolini. Dopo i cambi Adrian Lewandowski è terzo, mentre Biglieri scivola quarto. Al comando c'è Rodrigue Gillion, salito sulla vettura del team CMR al posto di Lemeret. Tutto immutato in testa alla Lamborghini Cup, che vede sempre Ojjeh fare il ritmo, mentre Holger Harmsen scavalca Bolduc per risalire in seconda posizione. A 15 minuti dal termine Perolini si porta in testa superando Gillion, che gradualmente precipita quinto e poi viene penalizzato di cinque secondi per track limits. Secondo si porta Lewandowski, seguito sempre da Biglieri. A nove minuti dalla fine un'altra neutralizzazione, per rimuovere da bordo pista la vettura di Dean Neuls che aveva avuto un contatto con Seweryn Mazur. Due giri e poi ancora una ripartenza, con Lewandowski che tampona Perolini. I due riescono a mantenere tuttavia i primi due posti, con la vettura del polacco danneggiata nella parte anteriore e che gli costa la bandiera nera. Ne approfitta Stéphane Tribaudini, che al penultimo giro supera Biglieri e si porta secondo alle spalle di Perolini, primo al traguardo e campione Am assieme a Ciglia. Terzo in extremis taglia il traguardo Antoine Comeau (autore del sorpasso finale su Biglieri), penalizzato però per track limits e retrocesso nuovamente quarto. Ojjeh domina invece nella Lamborghini Cup e conquista la corona. Alle sue spalle chiudono Donovan e Luciano Privitelio, mentre Bolduc è terzo.

Massimo Ciglia (campione Am / Oregon Team). "Vincere a Misano è per me una soddisfazione doppia, perché proprio qui quattro anni fa avevo perso il titolo per un solo punto. Sono veramente contento di questo risultato. Voglio ringraziare l'Oregon Team e il mio compagno Pietro Perolini per questa stagione incredibile e in crescendo, che alla fine ci ha consentito di prendere praticamente tutto".

Pietro Perolini (campione Am / Oregon Team). "Doppio titolo con l'Oregon Team. È veramente fantastico. Siamo riusciti a portare a casa tutto quello che potevamo, nonostante il brivido finale, con il tamponamento subito da Adrian Lewandowski, che non ha tuttavia compromesso questo risultato straordinario. La macchina era perfetta, Max [Ciglia] davvero super. Sono molto emozionato e voglio ringraziare tutti".

Karim Ojjeh (campione Lamborghini Cup / Rexal Villorba Corse): "È stato un finale di weekend difficile, specialmente nella seconda gara di domenica. La vettura era comunque perfetta. Durante l'ultima safety car la tensione era alle stelle; ho cercato di tenere i nervi saldi e a tenermi fuori dai guai e alla fine è andato tutto bene”.

adding all to cart
False 0
File added to media cart.