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Centro Stile Lamborghini dove nasce il design del futuro

DATA DI RILASCIO: 08 ott 2025   |   Sant’Agata Bolognese

Dal team multidisciplinare alla concept car Manifesto, il polo creativo di Sant’Agata definisce il linguaggio stilistico del futuro del brand

Sant’Agata Bolognese, 8 ottobre 2025 – Nel mondo delle supersportive, il design non è mai solo una questione estetica: è la scintilla che accende ogni progetto, l’elemento che trasforma l’ingegneria in emozione. Per Automobili Lamborghini, il design è inseparabile dall’identità. E da vent’anni questa identità ha una casa: il Centro Stile Lamborghini.

Fondato nei primi anni Duemila e con la prima auto uscita dai cancelli della fabbrica nel 2005, il Centro Stile è nato dalla convinzione che un marchio come Lamborghini debba tutelare la propria voce creativa. “Un’azienda moderna di supersportive non può affidarsi unicamente a studi esterni”, afferma Mitja Borkert, Design Director di Automobili Lamborghini dal 2016. “Il design è il primo motivo per cui i clienti acquistano una Lamborghini. Deve essere sviluppato internamente, in stretto dialogo con ingegneria e produzione, e in diretta continuità con il DNA del marchio.”

Oggi il Centro Stile è il cuore pulsante del processo creativo del brand. Ogni Lamborghini contemporanea, dalla Murciélago alla Revuelto[1], dalla Gallardo alla nuova Temerario[2], ha preso forma tra le sue mura. Qui il DNA del marchio è stato affinato ed espanso, definendo firme riconoscibili come la grafica luminosa a Y e le geometrie esagonali, assicurando al tempo stesso che ogni nuovo modello resti sorprendente.

Il team: giovane, internazionale, multidisciplinare

A vent’anni dalla sua fondazione, il Centro Stile è un microcosmo della stessa Lamborghini: internazionale, ambizioso e orgogliosamente radicato in Italia. Oggi il team conta 25 specialisti di età e provenienze diverse: dai ventenni agli over cinquanta, italiani, tedeschi, portoghesi, polacchi, americani, giapponesi e cinesi. Ognuno porta prospettive culturali differenti a Sant’Agata, arricchendo il brand con influenze globali senza tradirne le radici. Le competenze spaziano dall’exterior e interior design, responsabili di proporzioni, linee ed ergonomia, ai clay modelers che danno forma fisica alle idee accanto ai modellatori digitali 3D; dagli esperti di colori e materiali, che definiscono palette e finiture, ai feasibility designers che traducono i concept in realtà produttiva, curando ogni dettaglio prima della fase industriale.

È come una squadra di calcio”, spiega Borkert. “Ogni designer ha il suo ruolo: c’è chi lavora sugli sketch iniziali, chi sulla fattibilità produttiva, chi sulla visione strategica complessiva. Il mio compito è fare da allenatore: mantenerli ispirati e assicurarmi che tutto il lavoro rifletta il nostro DNA, spingendosi sempre oltre i confini.”

La filosofia: curiosità, riconoscibilità e effetto sorpresa

A unire il team è una filosofia condivisa. Per Borkert la curiosità è la qualità indispensabile di ogni designer Lamborghini. “Bisogna guardare il mondo con gli occhi di un bambino, porsi domande, restare aperti alle influenze. È questo che ci permette di essere sempre sorprendenti e proiettati al futuro.” Allo stesso tempo, ci sono elementi non negoziabili. La silhouette è fondamentale: la vista laterale di una Lamborghini deve essere riconoscibile da lontano, che sia sulla strada tra Nonantola e Sant’Agata o sul poster nella stanza di un ragazzo. Anche la firma luminosa a Y e i motivi esagonali sono parte integrante del linguaggio, legandosi alle radici del design italiano degli anni ’60. All’interno di queste regole, però, ogni modello deve stupire. “Ogni vettura deve avere una propria identità”, spiega Borkert. “Revuelto ha la sua, Temerario un’altra, Fenomeno[3] un’altra ancora. Anche le derivate come Huracán STO o Sterrato parlano lingue diverse pur restando inconfondibilmente Lamborghini. La sfida è restare riconoscibili superando sempre le aspettative.

Uno sguardo ai prossimi vent’anni

Per mantenere vivo lo spirito innovativo, all’interno del Centro Stile un piccolo gruppo di colleghi è incaricato di immaginare la Lamborghini di vent’anni da oggi. La missione è sognare senza limiti nuove forme di mobilità o reinterpretazioni del DNA del marchio. Anche l’intelligenza artificiale inizia a entrare nel processo creativo, come strumento per amplificare la fantasia, generare visualizzazioni e accelerare i progetti. Per Borkert, la tecnologia resta un mezzo: la decisione finale sarà sempre umana.

L’espressione più chiara di questa nuova visione è Manifesto, concept presentato durante le celebrazioni in sede a Sant’Agata. Pensato come una “scultura su quattro ruote”, condensa il design Lamborghini in una filosofia di purezza radicale e presenza scenica. Ogni superficie, angolo e proporzione è scolpito per evocare emozione immediata, fondendo l’essenziale con l’iconico. Manifesto è una dichiarazione di intenti, pensata per guidare il linguaggio del brand negli anni a venire. Così come la Terzo Millennio, presentata nel 2017, aveva ispirato elementi della Revuelto e della Temerario, Manifesto assume oggi il ruolo di nuovo riferimento per i futuri modelli Lamborghini. I suoi dettagli, dalle luci a Y ai motivi esagonali, riaffermano il DNA del marchio introducendo al tempo stesso innovazioni destinate a caratterizzare le Lamborghini di domani. Più che un segno visivo, mira a creare un impatto duraturo, trasformando ogni design in dichiarazione emozionale e simbolo culturale. “Manifesto è fantasia e ispirazione rese tangibili”, afferma Borkert. “Mostra come connettiamo le superfici, come creiamo purismo, come proiettiamo il nostro DNA nel futuro. Non è una questione di motori o tecnologia, ma di immaginazione: è il modo per mantenere vivo il sogno Lamborghini.”

Guardando avanti

Alla domanda su cosa lo renda più orgoglioso oggi, Mitja Borkert non ha dubbi: “Il team. Ogni mattina salgo di corsa le scale per vedere cosa hanno creato. Dagli sketch ai modelli in clay fino alle stampe 3D, intravedo già le vetture del 2029. Questo è il senso del Centro Stile: visione, artigianalità e la gioia di creare il futuro.

A vent’anni dalla sua nascita, il Centro Stile Lamborghini è molto più di uno studio di design. È un laboratorio di immaginazione, un crocevia di culture e discipline, il custode di un sogno che affascina generazioni. Con Manifesto come sua ultima espressione e con un team guidato da curiosità e visione, il suo ruolo è chiaro: plasmare la Lamborghini di domani restando inconfondibilmente Lamborghini.

 

[1] Revuelto: Consumo energetico combinato: 10,1 kWh/100 Km più 11,86 l/100km; Emissioni CO2 combinate: 276 g/km; Classe efficienza emissioni CO2 combinate: G; Classe CO2 con batteria scarica: G; Consumo carburante combinato con batteria scarica: 17,8 l/100km
 
[2] Temerario: Consumo energetico combinato: 26,8 kWh/100 Km più 11,2 l/100km; Emissioni CO2 combinate: 272 g/km; Classe efficienza emissioni CO2 combinate: G; Classe CO2 con batteria scarica: G; Consumo carburante combinato con batteria scarica: 14 l/100km
 
[3] La vettura non è ancora offerta per la vendita e non è quindi soggetta alla Direttiva 1999/94 CE. Consumo ed emissioni in fase di omologazione
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