Gli altri titoli a Brendon Leitch-Anthony McIntosh (Pro-Am), Renaud Kuppens (Am) e Holger Harmsen (Lamborghini Cup)
Sant’Agata Bolognese/Jerez de la Frontera, 17 novembre 2024 – Egor Orudzhev sul tetto del mondo nel Lamborghini Super Trofeo. Il 29enne pilota del team ART-Line, quest'anno protagonista della serie europea, si è laureato campione del mondo della Pro nelle World Finals riservate alle vetture della Casa di Sant'Agata Bolognese, che sul circuito di Jerez de la Frontera sono giunte alla 11ª edizione in un week-end che ha visto la presenza di oltre 10.000 spettatori.
Nella Pro-Am il successo è andato all'equipaggio della Leipert Motorsport formato dal neozelandese Brendon Leitch, campione europeo Pro 2023, e da Anthony McIntosh, che venerdì aveva conquistato per il secondo anno di fila il titolo Am della serie nordamericana. Una vittoria ed un secondo posto a testa nella Am per Renaud Kuppens e lo stesso McIntosh, a segno in Gara 2 con la Huracán Super Trofeo EVO2 del Wayne Taylor Racing with Andretti che ha diviso con Glenn McGee. Ma a conquistare il titolo di classe per un solo punto, quello della pole position ottenuta nella seconda sessione di qualifica di sabato, è il pilota del Boutsen VDS. Nella Lamborghini Cup dominio del tedesco del team GT3 Poland, Holger Harmsen, due volte a segno sul circuito andaluso.
Pro/Pro-Am
Subito fuori il poleman Amaury Bonduel, nella prima delle due gare riservate alle classi Pro e Pro-Am. Il belga sfila primo al via, ma in fondo al rettilineo ha un contatto con Danny Formal (in seguito penalizzato di dieci secondi) e finisce sulla ghiaia. Safety car e ripartenza al terzo giro. Senza uno dei principali protagonisti, si prosegue con Hampus Ericsson davanti a tutti e Andy Lee (leader della Pro-Am) alle sue spalle. Formal supera Lee e si porta secondo, in seguito imitato anche da Georgi Dimitrov e Loris Cabirou. Poco prima dei pit-stop, Andrea Frassineti, che in quel momento occupa il secondo posto della Pro-Am, finisce per girarsi alla chicane. Entra nuovamente in pista la safety car e, dopo le soste, a guidare il gruppo è ancora Ericsson, con Edgar Maloigne (che nel frattempo ha rilevato Dimitrov) secondo davanti a Ryan Norman, il quale ha preso a sua volta il posto di Formal. Sesto è Slade Stewart, sempre primo della Pro-Am dopo avere dato il cambio a Lee. Tutto procede senza intoppi fino a nove minuti del termine, quando Paul Levet vola fuori dopo essere rimasto coinvolto in contatto con Stewart e Benedetto Strignano. Terza safety car e ripartenza, dopo una breve neutralizzazione. Bryson Morris ne approfitta per superare Norman e risalire terzo, mentre Orudzhev guadagna la quinta posizione. Al traguardo Ericsson si presenta sempre davanti. Una penalità dopo l'arrivo fa scivolare terzi Dimitrov e Maloigne, mentre promuove Cabirou e Morris in seconda posizione. Formal e Norman vengono retrocessi 14esimi. Leitch e McIntosh chiudono primi nella Pro-Am, precedendo di un secondo e mezzo la coppia del Wayne Taylor Racing with Andretti, Nick Persing e Nate Stacy. Terzo è il binomio della Asr formato da Miloš Pavlović e Alessio Ruffini.
Gara bagnata, l'ultima del week-end, a causa di una leggera pioggia caduta prima del via. Con la pista che si va asciugando, scatta bene questa volta Bonduel, subito però tallonato da Orudzhev, che guadagna due posizioni ma viene poi penalizzato con un drive through per avere anticipato la partenza. Terzo è Ericsson, seguito a sua volta da Oliver Söderström e Giano Taurino. Dopo un paio di curve, un contatto mette fuori dai giochi Paul Levet e Jerzy Spinkiewicz, rendendo necessario l'intervento della safety car. Pavlović nel frattempo guida la classe Pro-Am, con Jon Dubets che supera Leitch risalendo secondo. Al restart Bonduel rimane in testa. Taurino finisce contro le protezioni e viene esposto il cartello del full course yellow. Orudzhev ne approfitta per scontare la penalità, tornando in pista dietro a Ericsson per poi riprendersi la seconda posizione. Dopo le soste Orudzhev balza in testa, seguito da Bonduel e Cabirou. Ericsson è quarto. Situazione che rimane invariata fino all'arrivo. Orudzhev e Ericsson chiudono a pari punti, ma è il primo dei due a conquistare il titolo in virtù del giro più veloce. Nella Pro-Am ancora una vittoria di Leitch-McIntosh, che si laureano campioni di classe. Al traguardo dietro di loro chiude il binomio Percing-Stacy. Terza la coppia della Target Racing, Frederik Schandorff-Alex Au.
Egor Orudzhev - ART-Line (campione Pro): "Quando mi è stato dato il drive-through, ho pensato che fosse tutto finito. Ma siamo stati davvero fortunati con il full course yellow, perché se avessimo aspettato qualche secondo in più, non ci sarebbe stato permesso di entrare in pit-lane. È semplicemente una sensazione incredibile vincere questo titolo. Un grazie va al mio team ART-Line e al mio compagno di squadra Shota [Abkhazava], senza il quale non avrei potuto scendere quest'anno in pista".
Brendon Leitch - Leipert Motorsport (campione Pro-Am): "Il mio compagno nell'ultimo stint ha fatto un lavoro incredibile, lottando con i Pro. È stato più difficile stare a guardare che guidare e ai box ho vissuto la gara con tanta tensione".
Anthony McIntosh - Leipert Motorsport (campione Pro-Am): "Non avrei potuto vincere questo titolo senza Brendon, che è stato un co-pilota straordinario. Il team Leipert Motorsport è stato incredibile. Non so se sto vivendo un sogno, perché qualcuno deve svegliarmi".
Am/Lamborghini Cup
Nella prima delle due gare riservate alle classi Am e Lamborghini Cup è Stéphane Lemeret a sfilare primo. Dalla pole Stéphane Tribaudini scivola invece secondo, tallonato da Kuppens e McGee. Nel corso del primo giro Anthony Bullock finisce sulla ghiaia, chiamando in causa la prima safety car. Si riparte con Lemeret sempre davanti a tutti, mentre Shota Abkhazava (ottavo) guida nella Lamborghini Cup. Poi è McGee a rubare la scena, compiendo un bel sorpasso nei confronti di Kuppens e guadagnando la terza piazza. Nel frattempo Adrian Lewandowski ingaggia una lotta con Huilin Han per il quinto posto. All'apertura della finestra dei pit-stop, in conseguenza dell'uscita di pista della vettura di Sam Shi viene esposto il cartello del full course yellow, poi convertito in un'altra safety car che rientra subito dopo le soste. Al comando c'è Piergiacomo Randazzo, salito in macchina al posto di Tribaudini. McIntosh, che ha rilevato McGee, transita secondo. Rodrigue Gillion (il quale ha ereditato il volante da Lemeret) è terzo. Nella Lamborghini Cup è sempre Abkhazava a guidare il plotone. Subito dopo Changwoo Lee finisce contro le barriere. Altra neutralizzazione e ancora una ripartenza a meno di quattro minuti dal termine, con Randazzo seguito come un'ombra da McIntosh, che a sua volta deve guardarsi le spalle da Kuppens e Lewandowski. A poche curve dall'arrivo McIntosh riesce a trovare un varco e supera Randazzo, il quale però restituisce la cortesia tornando davanti, ma non senza un contatto con la vettura dell'americano. Quest'ultimo si scompone e alla fine chiude quarto, preceduto da Kuppens e Lewandowski. Dopo l'arrivo a Randazzo viene data però una penalità di cinque secondi. Trenta quelli che deve scontare Lewandowski per un sorpasso con bandiere gialle. Vince Kuppens, mentre McIntosh-McGee e Randazzo-Tribaudini completano nell'ordine il podio. Un'ulteriore penalità di 30" fa invece precipitare sul fondo Abkhazava, consegnando la vittoria della Lamborghini Cup a Harmsen; secondo Jon Hirshberg (Forte Racing) e terzo Alfredo Hernandez Ortega (BDR Competition by Grupo Prom).
Al via di Gara 2 Biglieri non commette errori e dalla pole prende il comando seguito da Kuppens, leader della Am. Subito dietro, McIntosh costruisce un leggero margine di vantaggio nei confronti di Garrett Adams e David Staab, che completano nell'ordine la top-5. Fuori dai giochi Randazzo, costretto a rientrare ai box dopo il contatto avuto in partenza con la vettura di Abkhazava, che a sua volta va in testacoda scivolando nelle retrovie. Al decimo minuto, Haziq Zairel Oh finisce nella ghiaia. Breve safety car e alla ripartenza Abkhazava è nuovamente protagonista di un contatto, questa volta con Anthony Bullock, che è costretto a parcheggiare a bordo pista. Full course yellow e poi un ulteriore restart, In coincidenza con l'apertura della finestra dei pit-stop. McIntosh è il primo a imboccare la corsia dei box. A 18 minuti dal termine si ferma anche Biglieri. In testa sale McGee. Dietro di lui c'è Kuppens, poi Laurent Hurgon e Lewandowski, entrambi penalizzati di 30 secondi per avere sorpassato in regime di neutralizzazione. Nella Lamborghini Cup è invece Holger a portarsi in testa. Petar Matič, che ha rilevato Biglieri (in testa per tutto il suo stint di guida), scivola nelle retrovie a causa di un problema. Poi un'altra safety car, questa volta per la vettura di Vincent Tai che si gira, fermandosi in una posizione pericolosa. Ripartenza e bandiera a scacchi, con McGee sempre davanti a tutti. Kuppens è secondo e conquista il titolo della Am. Adams finisce terzo e completa il podio. Nella Lamborghini Cup vittoria e titolo per Harmsen, nell'ordine seguito da Nick Groat (One Motorsports) e dalla coppia della Rexal Villorba Corse, Donovan e Luciano Privitelio.
Renaud Kuppens - Boutsen VDS (campione Am): "La pole position di ieri si è rivelata fondamentale. Lo avevamo già messo in conto. Durante la gara ho calcolato tutto al millesimo. Sapevo che McIntosh e McGee erano più veloci, ma quando ho visto uscire la safety car, ho pensato che anche se la gara fosse ripartita avrei potuto mantenere la posizione per portare a casa il titolo".
Holger Harmsen - GT3 Poland (campione Lamborghini Cup): "È una sensazione incredibile. Sì, ho vinto la gara, ma il titolo l'ho conquistato con tutta la squadra che mi ha sempre dato il supporto e la spinta giusta, tenendomi aggiornato su quello che succedeva alle mie spalle. Diciamo che ho sempre avuto ogni cosa sotto controllo".
L'appuntamento va alla prossima stagione, che si concluderà come da tradizione con le World Finals Lamborghini, la cui 12ª edizione si svolgerà a Misano dal 6 al 9 novembre 2025.